Allergie ai pollini: sintomi, cause e cure
Allergie ai pollini: sintomi, cause e cure. Le allergie respiratorie sono malattie causate dall’esposizione ad un allergene, cioè ad una sostanza presente nell’ambiente a cui il soggetto è sensibile e alla quale risponde con l’attivazione del sistema immunitario.
Si trattano di una delle forme più comuni di malattie croniche ed arrivano ad interessare circa 20 milioni di persone in italia. La rinite allergica colpisce dal 5-50% della popolazione mondiale, mentre il 5-12% della popolazione europea è affetto da asma allergica; dati allarmanti, soprattutto se si tiene conto del fatto che le percentuali sono destinate ad aumentare nei prossimi anni anche a causa dell’inquinamento e del surriscaldamento globale. L’asma e la rinite allergica hanno un notevole impatto negativo sulla qualità di vita dei pazienti, interferendo con le normali attività quotidiane, ed è importante sapere come contrastarle.
Allergia ai Pollini
Tra gli allergeni responsabili di sintomi respiratori più frequentemente troviamo sicuramente i pollini. I pollini di graminacee, parietaria, ambrosia e betulle, cipresso, mimosa, ulivo e quercia, alberi e piante infestanti sono tra i maggiori responsabili.
Seguono a ruota, gli acari della polvere, peli di animali e le muffe.
La reazione allergica causata dall’inalazione dei pollini si ripresenta ogni anno con la comparsa dei pollini ai quali si risulta allergici. Ecco perché è importante che chi ne soffre conosca quali sono gli antigeni pollinici che lo rendono suscettibile. Ma non solo! E’ bene sapere anche dove sono localizzati nel territorio e quali sono le conseguenze allergiche che ne possono derivare.
Allergia ai pollini: i sintomi
Come per tutte le reazioni allergiche il paziente allergico ha la tendenza ad iper-produrre IgE specifiche verso antigeni comunemente innocui. Nel caso specifico dell’allergia ai pollini, la reazione atopica del sistema immunitario è provocata da antigeni presenti sui granuli pollinici, che innescano un processo flogistico dopo l’esposizione all’allergene e l’interazione antigene-IgE-mastocita. L’allergia ai pollini causa un insieme di manifestazioni cliniche che, di norma, comprendono:
- rinite,
- congiuntivite,
- asma
L’allergia ai pollini si presenta con un complesso di sintomi clinici (oculari, nasali e bronchiali), che si manifestano con più frequenza in primavera e in autunno.
La rinite allergica e l’asma bronchiale sono strettamente associate sia dal punto di vista clinico che da quello patogenetico; è infatti stato dimostrato (United Airways Disease) che l’asma e la rinite possono essere considerate espressioni cliniche diverse di un unico processo flogistico a carico delle vie respiratorie.
In base al periodo di comparsa dei sintomi, in Italia si distinguono allergie ai pollini:
- Precoci, pre-primaverili: insorgono in corrispondenza della fioritura di piante e fiori da dicembre a maggio
- Primaverili-estive: sono le più frequenti e si manifestano in corrispondenza di fioritura e produzione di pollini tra aprile e settembre.
- Estivo-autunnali: sono piuttosto rare ma vanno comunque prese in considerazione. Si manifestano in seguito a fiori e pollini che compaiono da agosto e settembre.
L’esordio, l’intensità e la durata dei sintomi delle allergie ai pollini dipendono principalmente dalle variazioni delle concentrazioni polliniche presenti nell’atmosfera.
I sintomi possono comparire rapidamente in modo brusco e repentino ed arrivare a durare per tutto il tempo in cui si è esposti agli allergeni.
Sintomi a livello nasale
La pollinosi si manifesta a livello nasale con:
- Starnuti frequenti;
- Prurito insistente in corrispondenza di naso o palato;
- Secrezione abbondante e di colore chiaro;
- Congestione, con sensazione di naso chiuso;
- Riduzione di olfatto e, talvolta, gusto
Sintomi a carico degli occhi
La congiuntivite allergica si manifesta con:
- Lacrimazione abbondante e talvolta irritante;
- Congiuntive arrossate ed edematose che prudono
- Fotofobia
Sintomi respiratori
Sintomi respiratori, dovuti alla progressiva evoluzione della rinite allergica in asma, comprendono:
- Difficoltà respiratoria, associata ad un senso di costrizione toracica;
- Tosse secca e stizzosa;
- Sibili intratoracici;
- Crisi di tipo asmatico.
Altri sintomi che possono insorgere in associazione alla comparsa dell’allergia ai pollini sono:
- Cefalea frontale;
- Senso di malessere generale;
- Sensazione di stanchezza e difficoltà di concentrazione;
- Manifestazioni cutanee orticaria o dermatite
Sintomi per ingestione di polline
Nei soggetti allergici possono manifestarsi anche reazioni a causa della cross-reattività polline-alimento, che si manifesta con:
- Prurito e gonfiore della mucosa oro-labiale;
- Bruciore al palato e della gola;
- Disturbi della deglutizione.
Allergia o Covid-19? Ecco come distinguere le due patologie
L’arrivo della primavera ha favorito la comparsa dei pollini nell’aria e i conseguenti episodi allergici che si manifestano con arrossamento degli occhi, congiuntivite, gonfiore delle palpebre, lacrimazione, ma anche starnuti, congestione nasale e tosse.
Sintomi tipici che chi soffre di allergia ha imparato a conoscere fin troppo bene ma che, purtroppo, sono riconducibili anche a COVID-19 e che possono scatenare la preoccupazione di aver contratto il coronavirus.
E’ bene imparare a mantenere la calma ed imparare ad analizzare anche le differenze, oltre che le similitudini. Uno dei sintomi sospetti del coronavirus è, ad esempio, la febbre che invece è assente nelle manifestazioni allergiche. Inoltre la rinite allergica dovrebbe essere più facilmente distinguibile da quella virale perché di solito gli starnuti si manifestano raffiche, il naso cola molto e la rinite può associarsi a congiuntivite (che invece è abbastanza comune nella nuova malattia da coronavirus).
Come comportarsi in caso di sospetto Covid 19?
I pazienti allergici ai pollini che avvertono tosse e raffreddore devono iniziare immediatamente la terapia prescritta dall’allergologo con antistaminici e corticosteroidi inalatori. Se dopo 4 o 5 giorni di terapia i disturbi non dovessero regredire, si può pensare di approfondire col proprio medico curante per accertarsi di non aver contratto una forma lieve di COVID-19.
Diagnosi di allergia ai pollini
La diagnosi clinica di malattie allergiche respiratorie è basata sulla raccolta dei dati anamnestici e sull’esame obiettivo. Come prima cosa vengono effettuati gli esami allergologici . I più comuni sono i test cutanei ma a volte viene effettuata anche la valutazione delle Immunoglobuline E (IgE) specifiche.
C’è inoltre da tenere in considerazione una certa predisposizione genetica. Forse non tutti sanno che:
- un bambino con genitori sani corre il rischio di essere allergico per il 10-15%;
- quando uno dei due genitori è allergico, il rischio sale fino al 30%.
- se invece tutti e due i genitori sono soggetti allergici a pollini, il bambino avrà il 60-80% di probabilità di essere a sua volta allergico.
Reazione allergica ai pollini, cura
In caso di allergia ai pollini è bene rivolgersi ad un allergologo che, dopo un’attenta valutazione, prescriverà la cura più efficace. Una volta che è avvenuta l’esposizione al polline allergenico, si può intervenire principalmente per migliorare le condizioni cliniche del paziente (decongestionanti o antistaminici). Nei pazienti a cui è già stata accertata l’allergia, si procede con una terapia farmacologica preventiva. La terapia farmacologica preventiva si basa essenzialmente sull’assunzione di cromoni, che diminuiscono la sensibilità dell’apparato respiratorio nei confronti del polline allergenico.
E’ però possibile difendersi dai pollini adottando alcuni semplici accorgimenti:
- evitare di uscire di casa, soprattutto nelle ora di maggiore concentrazione dei pollini, nei periodi di pollinazione. Meglio preferire la mattina o la sera.
- areare i locali preferibilmente la mattina presto tenendo chiuse le finestre durante le ore centrali della giornata.
- evitare umidità e pioggia perché possono portare a un aggravamento dei sintomi nasali e bronchiali.
- evitare i viaggi in macchina o in treno con i finestrini aperti
- lavarsi i capelli e fare la doccia ogni sera in modo da eliminare i depositi di pollini.
- Evitare l’utilizzo di tappeti in casa. In camera da letto meglio evitare anche tende (o comunque lavarle spesso) e peluches.
- Limitare quanto più possibile le gite in aperta campagna, soprattutto nelle giornate ventose. Qualora fosse inevitabile, meglio uscire con mascherina e occhiali protettivi.
- Evitare le cure fai da te e rivolgersi sempre al proprio medico curante.